Roosevelt, la luce è uscita dalla mia vita

Nel 1880, Theodore Roosevelt sposò Alice Hathaway Lee di Chestnut Hill nel Massachusetts.
Il 14 febbraio 1884 la moglie morì a causa di insufficienza renale non diagnosticata, (a quei tempi chiamata morbo di Bright) due giorni dopo la nascita della loro figlia Alice.La sua gravidanza aveva mascherato la malattia.
La madre di Theodore Roosevelt, Mittie, morì di febbre tifoide lo stesso giorno, alle 3 del mattino, circa undici ore prima, nella stessa casa. Dopo la morte quasi simultanea di sua madre e di sua moglie, Roosevelt lasciò la figlia alle cure di sua sorella, Anna "Bamie/Bye" in New York City. Nel suo diario, scrisse una grande 'X' sulla pagina e poi, "La luce è uscita dalla mia vita."
Per il resto della sua vita, Roosevelt non parlò mai di sua moglie Alice, né pubblicamente né privatamente, e non scrisse di lei nella sua autobiografia.
Come curiosità è un lontano cugino di Franklin Delano Roosevelt (32° Presidente degli Stati Uniti d' America e famoso per il secondo conflitto mondiale) ed è uno dei 4 presidenti scolpiti sul Monte Rushmore (assieme a quelli di George Washington, Thomas Jefferson e Abraham Lincoln) edè ancora oggi il più giovane presidente essendo entrato in carica a soli 42 anni come 26° Presidente degli Stati Uniti d'America
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.
Conoscevo da tempo Universo25 e Calhoun, di cui ho letto l'originale.
Ovunque sembra si sia per scontata una nozione cruciale... Che cos'è, in dettaglio, un ruolo sociale?
A.V.