La lotta delle donne per il diritto all’aborto

Fino al 1975 di interruzione di gravidanza si moriva: più forte della paura della morte era l’angoscia di non poter sostenere una maternità. Dopo uno stupro, ad esempio, decidere di non tenere il figlio di quella violenza era culturalmente incomprensibile e inaccettabile. Nessuna legislazione tutelava la vittima. In nessun caso.
Per procurarsi un aborto numerose ragazze si affidavano a metodi molto pericolosi: chi utilizzava ferri da maglia, chi premeva forte sull’addome, chi ricorreva all’uso di aghi e grucce. Una serie di erbe poi, come il tanaceto, la mentuccia, l’actaea racemosa e il silfio, avevano la fama di possedere proprietà abortive. Con terribili effetti collaterali.
Il 22 maggio 1978 venne promulgata la Legge 194, che consentiva alle donne, nei casi previsti dalla norma, di poter ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza in una struttura pubblica nei primi 90 giorni di gestazione.
Tre anni dopo, il 17 maggio del 1981, ci fu il rischio di vedere tale diritto annullarsi in un referendum abrogativo ma i cittadini italiani confermarono la validità di questa normativa quando vennero chiamati a votare per cinque referendum abrogativi.
Fondamentali le battaglie del Partito Radicale e del Partito Socialista, ma determinanti furono le voci delle donne. Che, per una volta, non rimasero in disparte.
Mi sarebbe piaciuto vederlo... sono nata a Luzzara nel 1947 e il mio primo ricordo è l'alluvione del 1951.
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Il più grande assassino e genocida della storia.Hitler al confronto distribuiva cioccolatini nei campi di sterminio.
Orribile !!!
Va ricordato che con questa spietata e criminale operazione, finalizzata al nutrimento degli addetti alla trasformazione della Russia da area ad economia agricola ad Area ad economia industriale. La Russia, sotto il dominio degli zar era rimasta indietro di centinaia di anni.
I nefasti effetti dell’immobilismo per la conservazione del potere e la corruzione spiegano senza ovviamente minimamente giustificare questi orrori.
Prima o poi la storia presenta il conto.
Purtroppo però spesso lo pagano le vittime.
In questo caso donne, bambini, vecchi.
Gli uomini erano stati deportati nelle aree dove si lavorava, naturalmente erano lavori forzati.
Bella coppietta Stalin e Hitler, ognuno con le sue buone azioni.
Bah, meglio non pensarci troppo.