Strage di piazza Fontana

Il 12 dicembre 1969 la sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana, a Milano, alle 16:37 nel grande salone scoppiò un ordigno contenente 7 chili di tritolo, uccidendo 17 persone (13 sul colpo) e ferendone altre 87.
Una seconda bomba fu rinvenuta inesplosa nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala. La borsa fu recuperata ma l'ordigno, che poteva fornire preziosi elementi per l'indagine, fu fatto brillare dagli artificieri la sera stessa.
Una terza bomba esplose a Roma alle 16:55 nel passaggio sotterraneo che collegava l'entrata di via Veneto della Banca Nazionale del Lavoro con quella di via di San Basilio.
Altre due bombe esplosero a Roma tra le 17:20 e le 17:30, una davanti all'Altare della Patria e l'altra all'ingresso del Museo centrale del Risorgimento, in piazza Venezia. I feriti a Roma furono in tutto 16.
Gli attentati terroristici di quel giorno furono cinque, concentrati in un lasso di tempo di appena 53 minuti, e colpirono contemporaneamente le due maggiori città d'Italia: Roma e Milano.
La vicenda è tuttora oggetto di controverse interpretazioni.
Una delle ipotesi sostiene che, una volta abbandonata la pista anarchica, gli attentati fossero opera dei neofascisti In quella che venne chiamata la «strategia della tensione» (un disegno dell'estrema destra per creare instabilità nelle istituzioni e terrorizzare i cittadini).
Un’altra ipotesi e quella della «strage di Stato», ordinata da settori del mondo politico (dai servizi segreti e da collusioni tra mondo dell'economia e criminalità) per diffondere il panico e giustificare misure d'emergenza, in modo da garantire il potere ai settori più reazionari della politica.
10 anni di processi, depistaggi, condanne, fino alla definitiva assoluzione, “per insufficienza di prove”, degli imputati: Delfo Zorzi, Giancarlo Rognoni e Carlo Maria Maggi, affiliati a Ordine Nuovo, una formazione di estrema destra.
Il giudice Salvini: “Sono esistiti in questa vicenda pesanti depistaggi da parte del mondo politico e dei servizi segreti del tempo”.
Una strage senza colpevoli.
Mi sarebbe piaciuto vederlo... sono nata a Luzzara nel 1947 e il mio primo ricordo è l'alluvione del 1951.
.
Il più grande assassino e genocida della storia.Hitler al confronto distribuiva cioccolatini nei campi di sterminio.
Orribile !!!
Va ricordato che con questa spietata e criminale operazione, finalizzata al nutrimento degli addetti alla trasformazione della Russia da area ad economia agricola ad Area ad economia industriale. La Russia, sotto il dominio degli zar era rimasta indietro di centinaia di anni.
I nefasti effetti dell’immobilismo per la conservazione del potere e la corruzione spiegano senza ovviamente minimamente giustificare questi orrori.
Prima o poi la storia presenta il conto.
Purtroppo però spesso lo pagano le vittime.
In questo caso donne, bambini, vecchi.
Gli uomini erano stati deportati nelle aree dove si lavorava, naturalmente erano lavori forzati.
Bella coppietta Stalin e Hitler, ognuno con le sue buone azioni.
Bah, meglio non pensarci troppo.