L'Italia dopo la fine di Napoleone, il Congresso di Vienna

Voluto dalle principali grandi potenze per ridisegnare il volto dell’Europa dopo la tempesta napoleonica, il Congresso di Vienna si aprì l’1 novembre 1814 presso il castello di Schönbrunne durò fino al 9 giugno del 1815, interrotta solo dall'ultimo progetto di Napoleone che si concluse con Waterloo.
L’Italia ne uscì divisa in dieci staterelli, la maggior parte dominati dall’Austria.
La conferenza tra gli stati si tenne presso il castello di Schönbrunn, allora capitale dell’Impero austriaco, e vi presero parte le principali potenze europee che avevano l’obiettivo di ridisegnare la carta dell’Europa e ripristinare l’Ancien régime dopo gli sconvolgimenti seguiti alla Rivoluzione francese e alle guerre napoleoniche.
Con il congresso di Vienna l‘Italia fu divisa in una decina di stati, che in breve tempo diventarono otto:
- il Regno di Sardegna, governato dai Savoia;
- il Regno Lombardo-Veneto sotto il controllo dell’Austria;
- lo Stato Pontificio;
- il Granducato di Toscana sotto la dinastia degli Asburgo-Lorena;
- il Ducato di Modena, guidato dagli Austria-Este;
- il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla;
- la Repubblica di San Marino;
- Regno di Napoli, assegnato ai Borbone, a cui un anno dopo fu assegnato il Regno di Sicilia e diventò Regno delle due Sicilie.
Il congresso di Vienna segnò l’inizio dell’età della Restaurazione. Fu la prima prima volta che le potenze europee presero in considerazione l’idea che per chiudere una guerra era necessario che gli stati interessati si riunissero, cercando di discutere una soluzione che potesse andare per tutti per distendere la politica internazionale.
Ci volle un secolo e due guerre mondiali, ma fu proprio da questa idea innovativa che, dopo ben 150 anni dal Congresso di Vienna, prese forma la Società delle Nazioni, che successivamente avrebbe condotto i paesi europei alla creazione delle Nazioni Unite, organismo oggi fondamentale per mantenere gli equilibri internazionali.
Commovente il racconto non ne avevo mai sentito parlare.
Ti sei dimenticato di citare quello che hanno fatto nei campi di concentramento i tuoi amichetti tedeschi.
Uno che 2019 ancora osanna quella merda di gente può fare solo pena.
Ha avuto la fine che meitava.