L'Eroica difesa di Iwo Jima

A comandare la guarnigione Giapponese a Iwo Jima era stato mandato il generale di divisione Tadamichi Kuribayashi, uno snello 53enne che aveva prestato servizio come addetto militare in Canada e negli Stati Uniti negli anni ’30.
Apparteneva a quel piccolo gruppo di ufficiali giapponesi (tra cui l’ammiraglio Yamamoto, il vincitore di Pearl Harbor) convinti che per il Giappone attaccare l’America fosse una follia: troppo grande il divario industriale tra i due Paesi. Questo non impedì a Kuribayashi di dedicarsi anima e corpo alla difesa di Iwo Jima, organizzata secondo uno schema tattico-operativo interamente nuovo.
Gli attacchi banzai praticamente suicidi contro la potenza di fuoco americana furono espressamente vietati. Invece l’isola venne potentemente fortificata, con l’ordine per i difensori di aspettare i nemici sulle proprie posizioni e lì farsi uccidere vendendo cara la pelle, in modo da costringere gli americani a una sanguinosa lotta di logoramento, uomo per uomo e vita per vita.
Per fare questo il terreno, vulcanico, brullo e già bucherellato da decine di crepacci e caverne, fu scavato in lungo e in largo da quasi 30 chilometri di gallerie intercomunicanti, profonde oltre 20 metri, che univano tra loro centinaia di postazioni e bunker in grado di darsi appoggio reciproco.
Da queste tane i fanti potevano uscire per respingere gli assalitori e prenderli alle spalle, mentre i pezzi di artiglieria, i mortai e le mitragliatrici erano sistemati in modo tale da essere al sicuro dal tiro navale e dai bombardamenti aerei (con protezioni di calcestruzzo spesse fino a tre metri) e praticamente invisibili.
Oltre 800 postazioni fortificate collegate da una vasta rete di tunnel, un labirinto che univa fortini e casematte, oltre a ricoveri per le truppe che avevano una riserva di viveri per resistere oltre 70 giorni senza bisogno di rifornimenti.
Commovente il racconto non ne avevo mai sentito parlare.
Ti sei dimenticato di citare quello che hanno fatto nei campi di concentramento i tuoi amichetti tedeschi.
Uno che 2019 ancora osanna quella merda di gente può fare solo pena.
Ha avuto la fine che meitava.