Foto di una strage invisibile

Il 4 giugno 1989 in Piazza Tienanmen una delle più dure repressioni al movimento studentesco cinese (che si sarebbe disciolto poco dopo i fatti) ha avuto luogo ma pochissime sono le testimonianze fotografiche arrivate in occidente.
Dopo la strage di piazza Tienanmen il governo Cinese limitò l'accesso da parte dei media internazionali, dando la possibilità di coprire l'evento alla sola stampa cinese.
Negli anni si arrivò a dubitare che si trattò di una strage, il Telegraph riportò infatti che secondo i dispacci fra le ambasciate occidentali furono esplosi solo sporadici colpi di armi da fuoco all'interno di piazza Tienanmen.
La foto di copertina come tutta una serie di foto che potete vedere sono state scattate da un anonimo studente cinese che era occupato a fotografare la sequenza storica del ritiro del suo gruppo di studenti.
Ha avuto la fortuna di sfuggire alla carneficina. Nonostante l'orrore, ha continuato a scattare foto. In seguito, ha sviluppato il suo film clandestinamente con annotazioni a mano.
Dopo il 4 giugno un rigido controllo di frontiera era stato posto in essere per impedire la divulgazione di informazioni all'estero. Lo studente incontrò Ursula Gauthier ex corrispondente francese in Cina e le chiese, consapevole del rischio che entrambi stavano correndo, di prendere le sue foto da portare in Francia.
Il coraggio di queste due persone ci permettono di avere delle foto che sono tra le poche che testimoniano la dura repressione.
Ecco la serie di nove foto che raccontano, quasi minuto per minuto, questo tragico episodio.
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.
Conoscevo da tempo Universo25 e Calhoun, di cui ho letto l'originale.
Ovunque sembra si sia per scontata una nozione cruciale... Che cos'è, in dettaglio, un ruolo sociale?
A.V.