Buffalo Bill a Roma perde la sfida con i butteri

Era il 1890 quando il colonnello William F. Cody, detto Buffalo Bill, insieme a tutti gli indiani e i cowboys del suo circo, si presentò in Vaticano per l’anniversario dell’incoronazione di Leone XIII. Per i presenti dovette essere uno degli spettacoli più insoliti che si fossero mai visti a piazza San Pietro che, per l’occasione, era ancora più gremita di gente. Buffalo Bill avanzò nella piazza alla testa dei suoi indiani e cowboys tra il Palazzo Ducale, il Palazzo Reale e la Cappella Sistina. I sioux che chiudevano la marcia avevano vestiti di tutti i colori e, insieme ai cowboys, si fermarono all’angolo sud del salone ducale mentre il colonnello Cody veniva condotto nella Cappella Sistina dai camerlenghi fino alla tribuna dove prese posto tra la nobiltà romana. Quando il pontefice arrivò, i cowboys e gli indiani si inchinarono rispettosamente e si fecero il segno della croce. Il Papa, colpito dal loro atteggiamento, diede loro la benedizione. I giornali dell’epoca raccontarono che gli insoliti ospiti riportarono una profonda impressione alla corte del pontefice.
Buffalo Bill, insieme ai cowboys e agli indiani del suo spettacolo, si fece poi fotografare al Colosseo, ascoltando la storia del monumento e sfidarono chiunque voleva competere con loro.
Dalle parti di Cisterna di Latina, nelle terre del duca di Sermoneta Onorato Caetani ci sono i butteri. Il duca, sentendo Buffalo Bill che si vanta delle sue capacità, risponde alla sfida con una scommessa su più prove di abilità. Il premio è di ben 500 lire e l’attesa enorme.
Finalmente l’8 marzo avviene la sfida e i butteri hanno la meglio, soprattutto grazie ad Augusto Imperiali, detto Augustarello, il più bravo di tutti.
Buffalo Bill ordinò spumante per brindare con i vincitori approfittando dell’occasione per dare una nuova prova della sua bravura: prendere di mira i turaccioli delle bottiglie, senza sbagliare un colpo.
Un’altra versione dice che Buffalo Bill non abbia mandato giù la sconfitta e che per non pagare il premio di 500 lire sia partito il giorno dopo senza farsi più vedere.
In ogni caso, se voi invece siete curiosi di vederlo, potete andare al Caffè Greco di via Condottie cercare sulla parete la foto di lui con i capi indiani seduti a uno dei tavoli dello storico locale.
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.
Conoscevo da tempo Universo25 e Calhoun, di cui ho letto l'originale.
Ovunque sembra si sia per scontata una nozione cruciale... Che cos'è, in dettaglio, un ruolo sociale?
A.V.