Lazio, un tricolore per fare giustizia e onorare i caduti nella Grande Guerra

Per lo scudetto del 1915 la Lazio, all’entrata dell’Italia in guerra, era l’unica squadra qualificata alle finali Scudetto. Il Genoa, a cui venne assegnato il tricolore nel 1919, era sì primo nel girone finale del nord, ma doveva ancora giocare l’ultima sfida contro il Torino.
Quindi la Lazio era l’unica squadra italiana ad avere i requisiti sportivi per essere insignita del tricolore. Sarebbe importante tale riconoscimento anche per onorare quei ragazzi partiti per il fronte, che abbondarono il sogno di concludere una cavalcata sportiva straordinaria, per versare il proprio sangue in nome degli interessi nazionali.
Sarebbe importante per onorare, a cento anni da quel conflitto, la Polisportiva Lazio che consegnò alla Patria 350 soci: furono 32 i caduti, 13 gli atleti che subirono lesioni permanenti e 76 le decorazioni al Valor Militare.
Nessun’altra società sportiva pagò un pegno simile.
Caduti: Arnaldo Ausenda; Giorgio Bompiani; Ernesto Bonaga; Alberto Canalini; Gaetano Chiesa; Carlo Giovanni Colombo; Ugo Conti; Renato De Censi; Rodolfo De Mori; Federico Di Palma; Orazio Gaggiotti; Lorenzo Gaslini; Giovanni Kustermann; Enrico Laviosa; Mario Malnate; Armando Marcucci; Florio Marsili; Mario Massetti; Ottorino Massetti; Valeria Mengarini; Andrea Teodoro Molina; Camillo Monetti; Pietro Nazari; Giovanni Pandolfi De Rinaldis; Clemente Pansolli; Gaetano Piergallini; Luigi Riccardi; Pier Italo Rivalta; Mario Rotellini; Paolo Spingardi.
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.
Conoscevo da tempo Universo25 e Calhoun, di cui ho letto l'originale.
Ovunque sembra si sia per scontata una nozione cruciale... Che cos'è, in dettaglio, un ruolo sociale?
A.V.