Michael Jordan una dedica al padre

La terza domenica di giugno, negli Stati Uniti si celebra la Festa del papà. Non erano passati nemmeno tre anni da quel luglio del ’93, quando papà James fu ucciso. E Jordan gioca tutta la gara con l’unico pensiero in testa: vincere per lui.
Jordan non giocò bene, o meglio, non al suo livello. 22 punti con 5 su 19 dal campo non sono i numeri di Air Mike. Ma è la data che conta e che costruisce l’indelebile sfondo alla foto.
87-75 è il finale, i Chicago Bulls sono di nuovo i Campioni.
Alla sirena tutto lo stadio è sul parquet: si abbracciano i campioni, si cerca “Il” campione.
Ma lui non c’è. È corso nello spogliatoio. La tensione scaricata in una delle immagini più straordinarie dello sport di tutti i tempi. Michale Jeffrey Jordan, steso sul pavimento degli spogliatoi dello stadio di casa, piange.
La faccia tra le mani, il pallone abbracciato, come l’unico amico fraterno, per consolarsi. Michael Jordan singhiozza come un bambino. Sono tutti intorno a lui, chi passa una asciugamano, chi respinge i fotografi: tutti spiazzati, il distillato del rispetto, nessuno prova a toccarlo.
Quel pavimento è così personale da far dimenticare le telecamere e i milioni di sguardi.
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.
Conoscevo da tempo Universo25 e Calhoun, di cui ho letto l'originale.
Ovunque sembra si sia per scontata una nozione cruciale... Che cos'è, in dettaglio, un ruolo sociale?
A.V.