L’esperimento di Jane Elliott: come spiegare ai bambini il razzismo

È nota per l'esperimento denominato “Blue eyes/Brown eyes” (occhi chiari/occhi scuri). Condusse il suo primo famoso esperimento il giorno successivo all'assassinio di Martin Luther King Jr.
Steven Armstrong fu il primo bambino ad arrivare nella classe della Elliott e, riferendosi a Martin Luther King, chiese: «Perché hanno sparato a quel King?».
Fa degli esempi, racconta fatti, descrive sentimenti ma sente di non riuscire a trasmettere il messaggio.
Randall è una piccola città, non ci sono persone di colore, e i bambini difficilmente possono conoscere episodi di intolleranza. Allora Jane chiede ai suoi studenti se vogliono capire veramente come si sente una persona discriminata e loro dicono di sì.
Jane divide i bambini in due gruppi: da una parte quelli con gli occhi azzurri, dall’altra quelli con gli occhi marroni. Poi si inventa di sana pianta una motivazione scientifica per cui quelli del primo gruppo sono superiori.
In ottemperanza a questa finzione i bambini dagli occhi chiari godono di una serie di privilegi: hanno i posti migliori in classe, possono bere prima dalla fontana, vengono sgridati raramente mentre vengono enfatizzate le loro capacità.
I bambini con gli occhi scuri invece sono prima “marchiati” con un collare, poi segregati in fondo alla classe e, infine, sgridati duramente per ogni minimo errore.
Nel giro di una sola settimana i bambini dagli occhi azzurri migliorano i propri risultati scolastici e iniziano ad avere atteggiamenti arroganti e prevaricatori verso i compagni dagli occhi marroni, che invece peggiorano i propri rendimenti e si mostrano impacciati e timorosi.
Dopo una settimana la Elliott ribaltò l'esercizio, dichiarando superiori gli allievi con gli occhi scuri e questi ultimi si comportarono in maniera molto simile a come fecero i loro compagni con gli occhi chiari il giorno prima. Elliott riporta che fu tuttavia molto meno intenso. Alle 14:30 di quel mercoledì, disse ai bambini con gli occhi chiari di togliersi il collare e, per riflettere sull'esperienza appena vissuta, chiese a tutti di scrivere cosa avevano imparato.
L’esperimento divenne presto famoso. Jane fu duramente attaccata da insegnati e genitori, che l’accusarono di aver sottoposto i bambini a una condizione profondamente stressante e umiliante.
Negli anni seguenti però Jane fu chiamata tante volte a ripetere il suo esperimento, che divenne oggetto di articoli, documentari e ricerche universitarie, che ne dimostrarono la possibile utilità nel combattere i pregiudizi.
I bambini del primo esperimento, diventati ormai adulti, dissero che quell’esperimento aveva cambiato per sempre il loro modo di vedere gli altri contribuendo a farli diventare persone che nella vita avevano sempre combattuto il razzismo.
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.
Conoscevo da tempo Universo25 e Calhoun, di cui ho letto l'originale.
Ovunque sembra si sia per scontata una nozione cruciale... Che cos'è, in dettaglio, un ruolo sociale?
A.V.