Scie di condensazione

Iniziamo una serie di articoli che potremmo racchiudere in una sezione "Veritas Vos Liberat". Parliamo della spiegazione sulla formazione delle scie di condensazione.
Le prime osservazioni di scie di condensazione sono attestate durante e subito dopo la prima guerra mondiale.
Il primo a elaborare un modello di studio volto a determinare quando e in che condizioni si formassero le scie di condensazione è stato nella seconda guerra mondiale il tedesco E. Schmidt nel 1941 proprio per studiare modelli matematici per individuare i bombardieri in alta quota. Il termine inglese "contrail" (da "condensation trail") fu coniato proprio nel 1941.
Lo statunitense H. Appleman negli anni cinquanta mostrò come la formazione di scie di condensazione dipendesse da diversi fattori e che esse potevano formarsi anche a umidità relative molto basse, umidità relativa che incide anche sulla persistenza di tali scie.
Il modello teorico di Appleman è stato poi perfezionato da U. Schumann che negli anni novanta ha verificato le previsioni del modello termodinamico grazie a precise osservazioni sperimentali in quota.
Si possono quindi raggruppare in 3 tipologie:
scie di gas di scarico
dovute al rapido raffreddamento dei gas di scappamento dei motori, i quali immettono nell'atmosfera, già molto umida, una quantità di vapore acqueo e nuclei di condesazione sufficienti a provocare il fenomeno. Normalmente si riscontrano oltre gli 8 000 m , dove la temperatura dell'aria tende ad essere molto bassa, inferiore a −40 °C. Queste scie, costituite quasi esclusivamente da ghiaccio, sono le più persistenti.
scie di convezione
dovute ai moti convettivi che si manifestano sulla scia dell'aereo quando questo vola in aria molto umida e instabile. La temperatura dell'aria più favorevole è quella compresa fra -25 °C e −40 °C. Non si manifestano immediatamente dietro l'aereo, occorrendo un certo intervallo di tempo prima che l'aria calda immessa nell'atmosfera si porti al livello di condensazione.
Il vapore acqueo si condensa dai vortici bassa pressione generati dal fuoribordo di ciascuna presa d'aria del motore
scie di origine aerodinamica
dovute all'espansione dell'aria, provocata dalle ali dell'aereo in moto causano una diminuzione della pressione dell'aria circostante e quindi una diminuzione di temperatura dell'aria che può causare la condensazione del vapore acqueo, soprattutto quando vola in atmosfera molto umida. La temperatura dell'aria più favorevole è compresa tra 0 °C e 10 °C. Esse sono le meno persistenti.
Sembrerá assurdo ma ci sono state 16 interrogazioni parlamentari sul tema “scie chimiche” in Italia fra il 2003 e il 2011.
Tante, troppe inesattezze in questo articoletto!
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.