Craxi alla tomba di Allende durante la dittatura di Pinochet
Poco dopo l’instaurazione della dittatura di Pinochet, Craxi si recò in Cile assieme a una delegazione del Psi per investigare sulle condizioni del Paese dopo il golpe e, soprattutto, rendere omaggio personale al defunto Allende.
Emotivamente straordinario è il racconto del “pellegrinaggio” del futuro premier alla tomba, allora anonima, di Allende: “Di buon mattino eravamo partiti da Santiago e avevamo raggiunto Viña del Mar che è a un centinaio di chilometri dalla capitale. Eravamo un folto gruppo. Quando arrivammo al cimitero di Santa Ines alla periferia di Viña e dove Allende è sepolto nella tomba della famiglia Grove […] tutto pareva calmo, regolare. Le prime avvisaglie di quello che doveva succedere, si sono avute all’ingresso del cimitero, quando mi rivolsi all’impiegato dicendogli in spagnolo: ‘Siamo qui per visitare la tomba del presidente Allende’. L’uomo, un giovane, mi guardò come sorpreso, poi abbassò gli occhi senza rispondere. Ho insistito più energicamente, alzando un poco la voce. E lui zitto. Faceva finta di riordinare certe sue carte e non osava alzare lo sguardo. Ho capito che aveva paura”. Giunto a pochi passi dal sepolcro, Craxi fu fermato da un poliziotto, che gli intimò di andarsene con queste parole: “Un altro passo e sparo”.
Craxi denunciò più volte di fronte a Ronald Reagan la brutalità di Pinochet e attaccò la dittatura anche in occasione del suo discorso di fronte al Congresso Usa del 1985, nel corso del quale dichiarò: “Sopra ogni altra sovrasta la richiesta di libertà del popolo cileno e questa richiesta ha bisogno dell’incondizionato appoggio di tutti noi”.
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.
Conoscevo da tempo Universo25 e Calhoun, di cui ho letto l'originale.
Ovunque sembra si sia per scontata una nozione cruciale... Che cos'è, in dettaglio, un ruolo sociale?
A.V.