La lettera dove Castro chiede a Roosevelt 10 dollari

Il 6 novembre 1940 un bambino di 12 anni, cubano, scrive una lettera al presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt.
Quel ragazzino si chiama Fidel Castro e chiede al leader americano 10 dollari perché non ha mai visto una banconota statunitense. Il piccolo Fidel invita Roosevelt a visitare Cuba, promettendogli di fargli vedere le più grandi miniere di ferro del pianeta per costruire le navi Usa.
«Roosevelt, mio grande amico, non so bene l’inglese ma ti scrivo lo stesso. Mi piace ascoltare la radio e sono felice perché ho sentito che sarai di nuovo presidente. Ho 12 anni, sono solo un ragazzo e penso molto, ma non faccio caso al fatto che io stia scrivendo al presidente degli Stati Uniti. Se vuoi, inviami una banconota da dieci dollari in risposta alla lettera: non ne ho mai vista una e mi piacerebbe averla. [...] Non conosco bene l’inglese, conosco molto bene lo spagnolo, ma credo che invece tu non lo sappia e che tu conosca molto meglio l’inglese perché sei americano, ma io non sono americano. Grazie mille, a presto. Il tuo amico Fidel Castro. Se vuoi ferro per costruire le tue navi, sarò lieto di mostrarti le più grandi miniere di ferro del Paese».
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.
Conoscevo da tempo Universo25 e Calhoun, di cui ho letto l'originale.
Ovunque sembra si sia per scontata una nozione cruciale... Che cos'è, in dettaglio, un ruolo sociale?
A.V.