Discorso di Churchill a Zurigo agli Stati Uniti d'Europa

Il 19 settembre 1946 Winston Churchill tiene il discorso all'Università di Zurigo nel quale propone la creazione degli Stati Uniti d'Europa e dal quale scaturirà il Consiglio d'Europa fondato nel 1949, auspicando un forte alleanza e amicizia tra Germania e Francia E, tra le sue osservazioni meno citate, c'è la visione di una Gran Bretagna non completamente integrata degli Stati Uniti d'Europa.
Più che un discorso appare una profezia, riportiamo di seguito una parte centrale del discorso:
[omissis.....] ........Dobbiamo creare una specie di Stati Uniti d'Europa.
Solo in questo modo centinaia di milioni di lavoratori saranno in grado di riconquistare le semplici gioie e le speranze che rendono la vita degna di essere vissuta. Il procedimento è semplice. Tutto ciò che occorre è che centinaia di milioni di uomini e donne decidano di fare il bene invece del male e di meritare come ricompensa di essere benedetti invece che maledetti.
....[...omississ] ......
Perciò vi dico: lasciate che l'Europa sorga!
Tante, troppe inesattezze in questo articoletto!
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.