Russell in carcere per una manifestazione contro il nucleare

Per questa marcia del 1961 Bertrand Russell fu processato e condannato a due mesi di carcere, di cui scontò una settimana in prigione sempre a Bixton, in seguito al suo arresto in una manifestazione a Londra contro il proliferare delle armi nucleari.
Il giudice gli concesse, data l'età avanzata (89 anni), di avere la libertà condizionale se avesse garantito sull'onore il suo "buon comportamento" futuro, ma Russell rispose di no.
Rinunciò inoltre al suo privilegio, come Pari d'Inghilterra, di essere esentato dall'arresto senza autorizzazione della Camera dei Lords.
La sua frase più celebrata :"La causa fondamentale dei problemi è che nel mondo moderno gli stupidi sono sicuri di sé, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi" viene confermata nella sua vita poiché, anche se sembrerà strano, Russell sostenne in una conferenza pubblica del 1948 (due anni dopo riceverà il Nobel per la pace) la possibilità che ci fosse la necessità di un attacco nucleare preventivo, su obiettivi militari e non civili, contro l'Unione Sovietica, al fine di eliminare lo stalinismo e impedire che ottenesse la bomba atomica.
Russell aveva visitato l'Unione sovietica negli anni venti, osservandone l'involuzione dittatoriale e temeva un espandersi del comunismo in Occidente).
A partire dagli anni cinquanta divenne però assieme ad Albert Einstein, una volta compresi i danni collaterali delle radiazioni atomiche, un sostenitore autorevole del disarmo nucleare.
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.
Conoscevo da tempo Universo25 e Calhoun, di cui ho letto l'originale.
Ovunque sembra si sia per scontata una nozione cruciale... Che cos'è, in dettaglio, un ruolo sociale?
A.V.