Il tempio scolpito da una singola roccia

Il Tempio di Kailasa è uno dei più grandi dei 34 templi e monasteri rupestri buddisti, giainisti e indù conosciuti collettivamente come Grotte di Ellora, che a loro volta si estendono su più di 2 km nello stato del Maharashtra, nell’India centro-occidentale.
Il Tempio in questione si distingue per il lavoro di scavo ed intaglio verticale iniziato dalla sommità della roccia originale, e proseguito verso il basso. L’intero edificio, infatti, fa parte di un unico grande blocco di roccia e si stima siano stati rimossi circa 400.000 tonnellate di rocce nel corso di centinaia di anni per costruirlo.
Si sviluppa per un totale di circa 32,6 metri in altezza (dalla cima della sovrastruttura al cortile sottostante) e si presume sia stato costruito per la maggior parte sotto il regno di Rashtrakuta Krishna, durante l’VIII secolo dopo Cristo, completato poi in seguito.
Progettato per richiamare il Monte Kailash, la casa del Dio degli asceti Shiva, è considerato uno dei templi rupestri più notevoli al mondo per le sue dimensioni e la tecnica scultorea utilizzata, che ne fanno, inoltre, il “culmine dell’architettura indiana nella roccia”.
Tante, troppe inesattezze in questo articoletto!
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.