La guerra gentile per Hans Island

Hans Island è un piccolo isolotto che misura 1,3 km quadrati, largo 1290 metri e lungo 1199 metri. Poco più di uno scoglio. Il nome Hans fu scelto in onore dell’esploratore groenlandese Hans Heindrick.
La sovranità sull'isola è oggetto di disputa tra Canada e Danimarca.
Nel 1932 una sentenza della Corte Permanente di Giustizia Internazionale della Società delle Nazioni stabiliva il possesso danese dell’isola. Tuttavia, la dissoluzione della Società delle Nazioni, a seguito della Seconda Guerra Mondiale, ha riaperto la disputa. Nel 1973 ripresero i colloqui tra i due stati per stabilire un trattato sulle rispettive frontiere. Ma su Hans Island le trattative si conclusero in un nulla di fatto.
La Danimarca rivendica il territorio che avrebbe scoperto nel 1852, mentre il Canada afferma che l'isola è stata scoperta da un esploratore britannico e che geologicamente appartiene al suolo canadese.
L'interesse crescente per il piccolo lembo di terra è legato al riscaldamento globale, con gli esperti che stimano un allungamento da 20 giorni della navigabilità del canale tra il momento della loro pubblicazione (8 novembre 2004) a 150 all'orizzonte 2080, con la possibilità dello sfruttamento del petrolio.
Una curiosa abitudine dei militari di entrambi i Paesi, che periodicamente visitano l'isola, completamente disabitata, è quella di sostituire la bandiera per rivendicare il territorio e di lasciare in cambio una bottiglia di Akvavit Schnapps Danese o whisky Canadese.
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.
Conoscevo da tempo Universo25 e Calhoun, di cui ho letto l'originale.
Ovunque sembra si sia per scontata una nozione cruciale... Che cos'è, in dettaglio, un ruolo sociale?
A.V.