Apre il primo McDonald’s a Mosca

Il 31 gennaio 1990 a Mosca apre il primo McDonald's
La famosa azienda americana della ristorazione veloce presente in quasi tutto il mondo, ha impiegato quasi quindici anni per realizzare il progetto di aprire un ristorante anche a Mosca e dopo un'interminabile serie di offerte e negazioni è riuscita nell'intento di portare hamburger e patatine, uno dei simboli americani più diffusi al mondo, nel cuore dell'Unione Sovietica.
Dall'angolo di piazza Gorkj la coda di moscoviti in attesa di poter assaggiare il classico panino si estende per qualche centinaio di metri lungo il vecchio Boulevard, nelle settimane precedenti l'apertura ben 25.000 persone avevano inviato un curriculum nella speranza ottenere uno dei 600 posti di lavoro necessari a far funzionare il grande ristorante caratterizzato da un bancone di trenta metri illuminato a giorno all'interno di quello che fù il celebre Caffè Lira.
Prima ancora dell’apertura delle porte, erano già 5.000 le persone allineate in attesa in Piazza Pushkinskaya e in quella prima giornata furono addirittura 30.000 i clienti che varcarono le porte del ristorante. Il delirio proseguì nei giorni e le settimane successive, quando iniziarono anche ad arrivare persone provenienti da altre città. Secondo quanto riportato dalla fotografa Mitya Kushelevich, le code duravano anche 8 ore prima di potere entrare, “e non era un problema, eravamo abituati a stare in fila per giorni solo per ottenere la nostra razione mensile di zucchero e tè”.
Il 22 agosto 2014 (dopo le sanzioni Americane per l’invasione della Crimea) il fast-food e altri tre ristoranti McDonald'a a Mosca, sono caduti sotto i controlli del Rospotrebnadzor, il regolatore che il governo del presidente Vladimir Putin ha spesso utilizzato per punire i paesi visti come ostili verso il Cremlino e vengono chiusi per 5 mesi per norme, non precisate, non conformi.
Tante, troppe inesattezze in questo articoletto!
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.