La leggenda del mantello, l’estate di San Martino

Martino nacque nel 316 o 317 in Sabaria, un avamposto dell’Impero Romano, il padre, tribuno della legione, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra.
Ancora bambino, Martino si trasferì coi genitori a Pavia, dove suo padre era stato destinato, ed in quella città trascorse l’infanzia. A quindici anni, in quanto figlio di un militare, dovette entrare nell’esercito. Come figlio di veterano fu subito promosso al grado di circitor e venne inviato in Gallia, presso la città di Amiens.
Il compito del circitor era la ronda di notte e l’ispezione dei posti di guardia, nonché la sorveglianza notturna delle guarnigioni.
In una ronda notturna vide un mendicante seminudo, vedendolo infreddolito e sofferente, tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante.
Curiosità: Il termine latino medioevale per “mantello corto” era cappella e venne esteso alle persone incaricate di conservare il mantello di San Martino chiamati “cappellani” e da questi venne applicato all’oratorio reale, che non era una chiesa, chiamato cappella.
Commovente il racconto non ne avevo mai sentito parlare.
Ti sei dimenticato di citare quello che hanno fatto nei campi di concentramento i tuoi amichetti tedeschi.
Uno che 2019 ancora osanna quella merda di gente può fare solo pena.
Ha avuto la fine che meitava.