Un ricordo, una preghiera per Antonino Scopelliti, Magistrato vittima della Mafia

Si è occupato di vari maxi processi, di mafia e di terrorismo.
Ha rappresentato, infatti, la pubblica accusa nel caso Moro, durante il primo processo, al sequestro dell'Achille Lauro, alla Strage di Piazza Fontana ed alla Strage del Rapido 904.
Per quest'ultimo processo, che si concluse in Cassazione nel marzo del 1991, il procuratore Scopelliti aveva chiesto la conferma degli ergastoli inferti al boss della mafia Pippo Calò e a Guido Cercola, nonché l'annullamento delle assoluzioni di secondo grado per altri mafiosi. Il collegio giudicante della Prima sezione penale della Cassazione, presieduto da Corrado Carnevale, rigettò la richiesta della pubblica accusa, assolvendo Calò e rinviando tutto a nuovo giudizio.
Il magistrato fu ucciso il 9 agosto 1991, mentre era in vacanza in Calabria, sua terra d'origine, in località Piale.
La morte del magistrato, colpito con due colpi alla testa esplosi in rapida successione, fu istantanea.
" Giudici lasciati soli, con la spada
nel fodero sgualcito da un miserevole inganno.
Giudici onesti, naufraghi di un destino
che non li ha perdonati:
uomini saggi aggrappati ad un tronco
che galleggia inerme in alto mare, mosso
da orde invisibili e sotterranee;
uomini nati in gennaio, mese stanco
dell'inverno che vi semina la neve,
morti in agosto con uno sparo diritto,
all'ultima curva, di una vita vissuta libera
seppur in solitudine, come l'onestà
che soffre spesso le sue pene" .
FABIO STRINATI
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.
Conoscevo da tempo Universo25 e Calhoun, di cui ho letto l'originale.
Ovunque sembra si sia per scontata una nozione cruciale... Che cos'è, in dettaglio, un ruolo sociale?
A.V.