Ama la vita, Non temere la morte. Credi in Dio e in un futuro migliore

Ester Goldstein è nata nel 1926 a Joachimstrasse, Berlino.
Suo padre era un giardiniere al Weissensee, il vecchio cimitero ebraico di Berlino, e sua madre era una casalinga.
Nel 1938 la famiglia iniziò a provare a lasciare la Germania. David, il padre, ottenne un passaporto e ottenne addirittura un visto d'uscita dalla Germania per Ester, ma non poterono andarsene in tempo. Nel giugno del 1939 Margot fu inviato in Australia. Alla fine del 1939 David fu deportato nel campo di concentramento di Sachsenhausen e poi, un anno dopo, a Dachau dove fu assassinato. Ester e sua madre Blima furono mandate ai lavori forzati a Berlino. Nel marzo del 1943, la madre di Ester e suo fratello Heinz furono deportati ad Auschwitz, dove furono uccisi.
David Werner, cugino di Ester, fu deportato ad Auschwitz ma sopravvisse. Dopo la guerra, tornò alla casa della famiglia Goldstein a Berlino. Un vicino gli diede una scatola di carte che si era presa cura durante gli anni della guerra. Tra i giornali c'era un album di dediche scritte dai compagni di classe.
La prima voce del diario è del 1937, quando Ester aveva undici anni. L'ultima annotazione è datata 15 settembre 1942, circa un mese prima che Ester venisse deportata a Riga, dove fu assassinata.
«Ama la vita,
Non temere la morte.
Credi in Dio e in un futuro migliore»
Questi pochi versi vennero scritti nell’album di Ester Goldstein il 15 settembre 1942 dalla compagna di classe sedicenne Bella.
Il 26 ottobre 1942 Ester venne mandata a Riga, mentre il 12 gennaio 1943 Bella venne deportata ad Ausch
Entrambe le ragazze vennero uccise.
Commovente il racconto non ne avevo mai sentito parlare.
Ti sei dimenticato di citare quello che hanno fatto nei campi di concentramento i tuoi amichetti tedeschi.
Uno che 2019 ancora osanna quella merda di gente può fare solo pena.
Ha avuto la fine che meitava.