L’invenzione della panna montata spray

Durante la seconda guerra mondiale tutti i paesi del mondo, e persino gli apparentemente invincibili Stati Uniti d’America, soffrirono a causa del razionamento alimentare.
I prodotti che divennero merce rara furono tantissimi e tra questi anche la panna.
Fu così che un intraprendente imprenditore tessile di St. Louis, nel Missouri, il trentenne Aaron Soffer Lapin, inventò la Sta-whip, ovvero un surrogato della panna a base di olio vegetale e iniziò a venderla porta a porta. Lapin, chiamato “Bunny” dagli amici, ideò anche una maniera per proporre la sua crema già montata.
Dato che sempre lui aveva inventato uno strumento, il Fount-Wip, che faceva spumeggiare la sua panna utilizzando la pressione del gas, pensò bene di metterla in una bomboletta spray contenente ossido di azoto, presente sul mercato già dal 1946. In questo modo la crema a base vegetale veniva montata azionando una valvola che, grazie ad una guarnizione elastica, si auto-sigillava garantendo pressione e freschezza all’interno della bomboletta.
Fu così che nel 1948 nacquero le famose e fortunate bombolette Reddi-Wip, ancora oggi la panna montata più famosa degli Stati Uniti, tanto da essere celebrata con un National Whipped Cream Day, celebrato il 5 gennaio, giorno in cui nacque Lapin. Il successo delle bombolette di “Bunny”, fu tale che il 2 maggio 1949 ne chiese il brevetto, per evitare plagi; la concessione arrivò proprio il 10 marzo 1955, quando il prodotto era in vendita in tutta la nazione già da un anno.
L’inventore aveva solo 49 anni quando, già ricchissimo, nel 1963 decise di vivere di rendita vendendo la sua azienda alla compagnia Norton Simon, oggi ConAgra Food.
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.
Conoscevo da tempo Universo25 e Calhoun, di cui ho letto l'originale.
Ovunque sembra si sia per scontata una nozione cruciale... Che cos'è, in dettaglio, un ruolo sociale?
A.V.