Leoni del Tamigi

Se camminate lungo il Victoria Embankment, date un'occhiata al muro accanto al fiume vedrete una fila di teste di grandi leoni in bronzo che fiancheggiano il muraglione. Furono scolpiti da Timothy Butler per il programma di opere di ristrutturazione vittoriana di Sir Joseph Bazalgette nel 1868-70.
La bocca di ogni leone tiene un anello di ormeggio, ma anche a un occhio non esperto si intuisce che sia strana la distanza tra tali anelli e il fiume per poterli usare per ormeggiare. Ci sono poche prove che gli anelli sono stati mai usati.
Si dice che se i leoni bevono l'acqua dal Tamigi, Londra sarà inondata, una famosa filastrocca recita infatti :
" When the lions drink, London will sink. When it’s up to their manes, we’ll go down the drains.”
"Quando i leoni bevono, Londra affonda. Quando sorpasserà le loro criniere, andremo tutti giù per gli scarichi. "
I leoni lungo il Tamigi nel centro di Londra svolgono infatti un ruolo interessante come sistema di allarme per i londinesi, desiderosi di tenere d'occhio i livelli dell'acqua nel Tamigi.
Se l'acqua supera le criniere dei leoni infatti il sistema fognario andrebbe in tilt poiché si supererebbe la linea limite per far defluire l'acqua nel fiume.
Fino a tempi recenti era eccezionalmente raro vedere il livello del Tamigi abbastanza alto da toccare le teste dei leoni. Dagli anni '80, tuttavia, le maree molto alte sono diventate più comuni e il governo ha creato imponenti opere per salvaguardare Londra.
Tante, troppe inesattezze in questo articoletto!
Ho appena appreso (fonte: Corriere della Sera) che alcuni scienziati europei stanno discutendo circa la sicurezza ambientale delle centrali nucleari a fissione. Uno dei nodi da sciogliere per accedere eventualmente ai finanziamenti europei è l'analisi di costi/benefici, estesa all'intero ciclo di vita delle centrali, incluso il loro smantellamento ed il deposito delle scorie.
Inoltre dovrebbero dirci da quali Paesi esteri verrebbe importato il materiale fissile.
Renato Perago
È veramente incredibile questa storia che guarda caso esce fuori solo dopo la morte di Califano che non può più essere qui a dare la sua versione dei fatti. Tra gli autori risultano in quattro,compreso Califano, che tra l'altro incise anche una sua versione al maschile. La stessa Mia Martini disse che il testo,non un rigo, fu riscritto da Califano. Trovo veramente poco signorile, oserei dire non in linea con la grandezza della poesia che si esprime in questo straordinario pezzo, il voler disconoscere i meriti artistici di Califano, il voler stilare percentuali tra gli autori, tra chi ha scritto un rigo chi due e chi tre.